radiestesia
RADIESTESIA
La radiestesia è la facoltà che possiedono alcune persone di essere sensibili all’emissione (radiazioni, onde, pulsazioni, campi) che provengono da diversi corpi e oggetti. Essa comprende anche tutte le procedure che permettono di individuare oggetti nascosti, con o senza strumenti, siano essi la bacchetta, il pendolo o altri apparecchi specializzati. Mette in opera la concentrazione mentale, la trasformazione di una reazione mentale in reazione fisica, ed un’analisi che conduce all’oggetto della ricerca.
La parola radiestesia significa: sensibilità umana alle radiazioni, alle influenze che emanano da tutto ciò che esiste. E’ un modo particolare di conoscere o di percepire le cose al di là dei cinque sensi. Non vedete un corso d’acqua sotterraneo, né una persona che si trova a migliaia di chilometri. La radiestesia può darvi un'indicazione assolutamente esatta di un corso d’acqua sotterraneo (localizzazione, disegno del percorso, senso della corrente, larghezza, profondità, portata, potabilità …), e può permettervi di situare su una carta geografica una persona, anche molto lontana.
Quanto alla radiestesia vibratoria, essa si interessa più in particolare alle “onde di forma” e alla geobiologia, il cui oggetto è lo studio delle correnti cosmo-telluriche che condizionano il “potere” dei luoghi. Il termine onda di forma è stato creato verso il 1930 da Enel, Bélizal e Chaumery. Questa denominazione sarebbe stata in seguito abbandonata.
La radiestesia vibratoria si occupa delle onde di forma che provengono da oggetti o da grafici. Secondo questa teoria, certi oggetti o certe forme emettono delle «onde» (o energie) benefiche o malefiche.
I fratelli Servranx e la radiestesia
Non si può affrontare la radiestesia senza parlare dei fratelli Servranx. Jean-Louis-Félix detto Félix, e suo fratello Guillaume-Jean, detto Willy, Servranx erano belgi e abitavano a Bruxelles. Willy, il primogenito, di salute fragile, assisteva Félix in tutti i suoi lavori.
I fratelli Servranx, appassionati di radiestesia, lanciarono una rivista specializzata: La Radiesthésie pour Tous o L.R.P.T. La rivista, nata nel gennaio del 1946, fu pubblicata fino all’ottobre del 1967. Al suo attivo, consultazioni, organizzazioni di incontri, conferenze e numerosi libri e dossier:
Tra i soggetti affrontati: la medicina astrologica, la grafologia radiestesica, come magnetizzarsi da soli, applicazioni commerciali della radiestesia, la fortuna e le sue tecniche, come fabbricare dei rimedi artificiali, come influenzare gli altri, la grande piramide e le sue influenze, le chiavi della magia, come accrescere la propria sensibilità radiestesica, le parole che guariscono…
Da più di 40 anni, la fama degli Exdocins non ha smesso di crescere. In effetti si tratta di dossier chiari, completi, facili da leggere, e che possono essere messi in pratica immediatamente. Non è il caso di dire che gli esercizi pratici sono stati sperimentati e debitamente controllati dai fratelli Servranx. E’ una documentazione di grande valore che non ha equivalenti se non nelle iniziazioni segrete di certe cerchie molto chiuse.
Di un’attività debordante, i fratelli Servranx, celibi convinti, consacravano tutto il loro tempo alla radiestesia. Il più giovane, Félix, morì il 30 ottobre 1966 dopo una breve malattia. Suo fratello, all’epoca colpito da paraplegia, gli sopravvisse un anno; morì il 13 novembre 1967.
Gli strumenti di misurazione radiestesica
Esistono diversi strumenti di misurazione in radiestesia. Il risultato è il medesimo, qualunque sia lo strumento impiegato, dipendendo la scelta di un pendolo o di una bacchetta dall’affinità tra utilizzatore e strumento.
Tra i principali pendoli, possiamo citare: il pendolo egiziano o pendolo di Thoth, il pendolo Mermet, il pendolo universale PU6, il pendolo Luzy, il pendolo conico. Ne esistono decine di modelli.
Il metodo di misura utilizzato più correntemente è la scala o regolo di Bovis. Essa è solitamente graduata da 0 a 18.000 unità, e la scelta di ciascuna dipende dalle informazioni che si vogliono ottenere. Per definizione, si considera il valore 6.500 come neutro per la salute di un individuo. In effetti, se il vostro tasso vibratorio è di 8.500, gli oggetti o i luoghi che presentano un tasso vibratorio di 6.500 o meno non saranno adatti a voi.
Questa scala, come qualsiasi altra, dà una rappresentazione in cifre dell’indice vibratorio. Si potrà quindi conoscere il tasso vibratorio di una mela, di un anello, di un organo, di una persona, della stanza di una casa…
Esistono anche diversi tipi di bacchette, dalla più semplice, che ci si può costruire da soli con un ramo d’albero, alla più sofisticata, equipaggiata di amplificatori del segnale.
La lobo-antenna, o bacchetta Hartmann, è ancora un altro strumento di misura, molto semplice nel suo utilizzo, per i principianti. Quanto all’antenna Lécher, essa è invece riservata ad utilizzatori esperti e avveduti.
Le applicazioni della radiestesia sono senza limiti
Radiestesia medica, divinatoria, ricerca di persone, di oggetti, orientamento professionale, affari… L’unico limite è quello dell’operatore.
Radiestesia e Fosfenismo: Testimonianza di un radiestesista professionista
«Praticando la radiestesia da parecchi anni, utilizzo principalmente un pendolo di Thoth, il che non mi impedisce di utilizzare anche gli altri strumenti specifici di questa disciplina. Con questo tipo di pendolo lavoro molto in emissione.
Ho potuto notare che fare un fosfene quando utilizzo il pendolo, aumenta la sua efficacia in modo notevole. Quando lo lancio in emissione, si mette a girare con un’ampiezza e una velocità molto maggiori che in assenza del fosfene. L’irraggiamento emesso è allora molto più intenso, con un’efficacia decuplicata.
La presenza del fosfene facilita, e accelera anche, lo stabilirsi di un contatto con l’obiettivo dell’emissione.
Il fosfene diventa rapidamente indispensabile e indissociabile dal pendolo per tutte le persone che desiderano un incremento spettacolare dei propri risultati in radiestesia a distanza.
Quando dò dei corsi a dei principianti, c’è sempre qualcuno che ha difficoltà a far girare il pendolo, mentre per altri la rotazione non presenta alcun problema. Per aiutarli a superare questa difficoltà, avevo l’abitudine di appoggiare le mani sulle loro spalle, ed era in genere sufficiente perché il pendolo cominciasse a muoversi. Ora utilizzo un fosfene. Sia io che l’allievo facciamo un fosfene; io mi metto dietro di lui e gli proietto il fosfene sulla nuca con il pensiero del pendolo in rotazione. Il pendolo entra in rotazione molto rapidamente.
A tutte le persone che desiderano lanciarsi nella radiestesia, consiglio la pratica del fosfenismo. E’ una garanzia di successo e di risultati più rapidi.
Per i praticanti esperti, il fosfenismo affinerà la loro sensibilità e l’affidabilità dei loro risultati.
Il fosfene è un plus indiscutibile per una pratica efficace della radiestesia, e questo qualunque sia l’ambito di interesse».
La parola radiestesia significa: sensibilità umana alle radiazioni, alle influenze che emanano da tutto ciò che esiste. E’ un modo particolare di conoscere o di percepire le cose al di là dei cinque sensi. Non vedete un corso d’acqua sotterraneo, né una persona che si trova a migliaia di chilometri. La radiestesia può darvi un'indicazione assolutamente esatta di un corso d’acqua sotterraneo (localizzazione, disegno del percorso, senso della corrente, larghezza, profondità, portata, potabilità …), e può permettervi di situare su una carta geografica una persona, anche molto lontana.
Quanto alla radiestesia vibratoria, essa si interessa più in particolare alle “onde di forma” e alla geobiologia, il cui oggetto è lo studio delle correnti cosmo-
La radiestesia vibratoria si occupa delle onde di forma che provengono da oggetti o da grafici. Secondo questa teoria, certi oggetti o certe forme emettono delle «onde» (o energie) benefiche o malefiche.
I fratelli Servranx e la radiestesia
Non si può affrontare la radiestesia senza parlare dei fratelli Servranx. Jean-
I fratelli Servranx, appassionati di radiestesia, lanciarono una rivista specializzata: La Radiesthésie pour Tous o L.R.P.T. La rivista, nata nel gennaio del 1946, fu pubblicata fino all’ottobre del 1967. Al suo attivo, consultazioni, organizzazioni di incontri, conferenze e numerosi libri e dossier:
- I vostri inizi in radiestesia,
- Lettura del carattere con il pendolo,
- Metodo espresso di magnetismo personale, firmato con lo pseudonimo Apollonius,
- Iniziazione alla radiestesia medica, firmata W. Herrinckx, altro pseudonimo,
- La radiestesia applicata agli affari,
- Materializzazioni radiestesiche,
- Iniziazione alla radiestesia in 12 lezioni,
- Corso pratico di radionica e di azione a distanza: due corsi per corrispondenza molto completi, disponibili oggi sotto forma di album,
- I dossier EXDOCIN: EX-
périences (esperienze), DOC- umentation (documentazione) e IN- structions (istruzioni) sulle nuove scienze che interessavano i Radiestesisti: questo è il titolo completo che F. e W. Servranx avevano dato a questa serie di dossier mensili, pubblicati dal giugno 1957 al settembre 1966. I fratelli Servranx fecero appello ai radiestesisti più conosciuti del Belgio e del mondo per costituire dei gruppi di ricerca in radiestesia. I dossier EXDOCIN sono dunque il prodotto di queste ricerche compilate, completate dai due fratelli.
Tra i soggetti affrontati: la medicina astrologica, la grafologia radiestesica, come magnetizzarsi da soli, applicazioni commerciali della radiestesia, la fortuna e le sue tecniche, come fabbricare dei rimedi artificiali, come influenzare gli altri, la grande piramide e le sue influenze, le chiavi della magia, come accrescere la propria sensibilità radiestesica, le parole che guariscono…
Da più di 40 anni, la fama degli Exdocins non ha smesso di crescere. In effetti si tratta di dossier chiari, completi, facili da leggere, e che possono essere messi in pratica immediatamente. Non è il caso di dire che gli esercizi pratici sono stati sperimentati e debitamente controllati dai fratelli Servranx. E’ una documentazione di grande valore che non ha equivalenti se non nelle iniziazioni segrete di certe cerchie molto chiuse.
Di un’attività debordante, i fratelli Servranx, celibi convinti, consacravano tutto il loro tempo alla radiestesia. Il più giovane, Félix, morì il 30 ottobre 1966 dopo una breve malattia. Suo fratello, all’epoca colpito da paraplegia, gli sopravvisse un anno; morì il 13 novembre 1967.
Gli strumenti di misurazione radiestesica
Esistono diversi strumenti di misurazione in radiestesia. Il risultato è il medesimo, qualunque sia lo strumento impiegato, dipendendo la scelta di un pendolo o di una bacchetta dall’affinità tra utilizzatore e strumento.
Tra i principali pendoli, possiamo citare: il pendolo egiziano o pendolo di Thoth, il pendolo Mermet, il pendolo universale PU6, il pendolo Luzy, il pendolo conico. Ne esistono decine di modelli.
Il metodo di misura utilizzato più correntemente è la scala o regolo di Bovis. Essa è solitamente graduata da 0 a 18.000 unità, e la scelta di ciascuna dipende dalle informazioni che si vogliono ottenere. Per definizione, si considera il valore 6.500 come neutro per la salute di un individuo. In effetti, se il vostro tasso vibratorio è di 8.500, gli oggetti o i luoghi che presentano un tasso vibratorio di 6.500 o meno non saranno adatti a voi.
Questa scala, come qualsiasi altra, dà una rappresentazione in cifre dell’indice vibratorio. Si potrà quindi conoscere il tasso vibratorio di una mela, di un anello, di un organo, di una persona, della stanza di una casa…
Esistono anche diversi tipi di bacchette, dalla più semplice, che ci si può costruire da soli con un ramo d’albero, alla più sofisticata, equipaggiata di amplificatori del segnale.
La lobo-
Le applicazioni della radiestesia sono senza limiti
Radiestesia medica, divinatoria, ricerca di persone, di oggetti, orientamento professionale, affari… L’unico limite è quello dell’operatore.
Radiestesia e Fosfenismo: Testimonianza di un radiestesista professionista
«Praticando la radiestesia da parecchi anni, utilizzo principalmente un pendolo di Thoth, il che non mi impedisce di utilizzare anche gli altri strumenti specifici di questa disciplina. Con questo tipo di pendolo lavoro molto in emissione.
Ho potuto notare che fare un fosfene quando utilizzo il pendolo, aumenta la sua efficacia in modo notevole. Quando lo lancio in emissione, si mette a girare con un’ampiezza e una velocità molto maggiori che in assenza del fosfene. L’irraggiamento emesso è allora molto più intenso, con un’efficacia decuplicata.
La presenza del fosfene facilita, e accelera anche, lo stabilirsi di un contatto con l’obiettivo dell’emissione.
Il fosfene diventa rapidamente indispensabile e indissociabile dal pendolo per tutte le persone che desiderano un incremento spettacolare dei propri risultati in radiestesia a distanza.
Quando dò dei corsi a dei principianti, c’è sempre qualcuno che ha difficoltà a far girare il pendolo, mentre per altri la rotazione non presenta alcun problema. Per aiutarli a superare questa difficoltà, avevo l’abitudine di appoggiare le mani sulle loro spalle, ed era in genere sufficiente perché il pendolo cominciasse a muoversi. Ora utilizzo un fosfene. Sia io che l’allievo facciamo un fosfene; io mi metto dietro di lui e gli proietto il fosfene sulla nuca con il pensiero del pendolo in rotazione. Il pendolo entra in rotazione molto rapidamente.
A tutte le persone che desiderano lanciarsi nella radiestesia, consiglio la pratica del fosfenismo. E’ una garanzia di successo e di risultati più rapidi.
Per i praticanti esperti, il fosfenismo affinerà la loro sensibilità e l’affidabilità dei loro risultati.
Il fosfene è un plus indiscutibile per una pratica efficace della radiestesia, e questo qualunque sia l’ambito di interesse».
Alain R.